lunedì 21 novembre 2016

Un tuffo nel passato per un futuro già scritto

Quattro anni dopo il fallimento Swim Planet, per i frequentatori della piscina comunale di Solbiate Olona, si ritorna al punto di partenza. La gestione dell'impianto arrivata all'azienda romana Sergio De Gregorio passando per Sport Management, di fatto non ha compiuto passi avanti. 

Le prospettive denunciate a più riprese un anno fa dal TG Solbiate, prontamente contestate dall'Amministrazione, si sono puntualmente tradotte in realtà nel peggiore dei modi. A rimetterci, prima di tutto i frequentatori. Dai tanti agonisti rimasti all'asciutto nel momento in cui la stagione entra nel vivo, a tutti i nuotatori occasionali. In comune tra loro, somme già pagate e la massima incertezza sul futuro.

Come prevedibile, il Comune addossa tutte le colpe al gestore. Pagamenti in sospeso, lavori non effettuati, impegni non rispettati. Dal canto suo, Sergio De Gregorio non ha accettato di commentare e non contribuisce certo a risolvere la situazione.

L'impegno del Sindaco Luigi Melis, e non poteva essere altrimenti visto le dimensioni assunte dai malumori, è riaprire nel giro di pochi giorni, motivando la chiusura anche con la necessità di gestire una situazione imprevista.

Qua, iniziano a sorgere sospetti. Diversi e alla fine confluenti in un finale tutto tranne che improvvisato. Tra le ragioni della chiusura forzata, la mancata esecuzione di lavori. Serve prima di tutto una premessa. Circa otto anni fa, Swim Planet aveva avanzato un progetto di ristrutturazione, approvato ma subito bloccato dalla nuova Giunta. Impossibile affermare oggi se sarebbe comunque stato completato. Sicuramente, per un imprenditore l'incertezza è uno dei massimi freni per raggiungere risultati.

Inoltre, durante l'incontro pubblico organizzato in tutta fretta nella stessa data e ora di una manifestazione pubblica prevista nel piazzale davanti all'impianto, la garanzia di pronta apertura è stata accompagnata dall'assicurazione che i lavori necessari non sono di tipo strutturale. Affermazione in contrasto con quanto indicato nell'ordinanza e quanto dichiarato ai giornali più fedeli. 

Soprattutto, a confermare i timori di atto finale di una strategia studiata da tempo, l'affidamento definito in-house, vale a dire appoggiandosi a Saronno Servizi. La società è la stessa alla quale mesi fa era stato affidato il servizio di affissioni in paese, criticato per modalità esposte in un altro servizio del TG Solbiate e indicate come poco ortodosse (e per i costi superiori alla media pagata dagli altri paesi). Sempre Saronno Servizi, lo scorso luglio è stata protagonista della decisione dell'Amministrazione di acquistarne una quota. 

Escluse in partenza ragioni di sinergia locale, considerata la distanza e i contesti completamente diversi dei due paesi, di fronte a quest'ultima mossa i sospetti diventano certezze. Per strategie ancora tutte da accertare (le ipotesi non mancano, ma al momento non sono sostenute da prove documentabili) l'Amministrazione dà l'impressione di aver raggiunto il proprio obiettivo.

Per la maggior parte dei nuotatori in arrivo da fuori Solbiate Olona, l'unico aspetto rilevante è la riapertura della piscina, e questo con buona probabilità è quanto succederà. 

Tutta da valutare invece cosa significhi invece per gli abitanti del paese l'ingresso diretto del Comune (attraverso la quota in Saronno Servizi) nella gestione di un impianto da troppi anni a questa parte incapace di superare pesanti difficoltà economiche e strutturalmente superato. In questo caso il rischio di andare a fondo non riguarda solo chi ama nuotare.

Giuseppe Goglio
giuseppe@valleolona.biz